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Gambardella, presidente associazione imprese sanitarie: “Sulla riabilitazione salernitana pioggia acida. Fate presto, fate chiarezza” Attualità Provincia Provincia e Regione 

Gambardella, presidente associazione imprese sanitarie: “Sulla riabilitazione salernitana pioggia acida. Fate presto, fate chiarezza”

Gambardella: “Sulla riabilitazione salernitana pioggia acida. Fate presto, fate chiarezza”. Questo il grido d’allarme lanciato da Antonio Gambardella, il presidente dell’Associazione Imprese Sanitarie in Campania (AISIC). Riabilitatore dal 1980, esperto di management sanitario, da venti anni presente ai tavoli regionali di concertazione nel settore della riabilitazione sociosanitaria. Attualmente presidente di una delle Associazioni più rappresentative con oltre 300 imprese sanitarie accreditate in Regione Campania. Ci siamo soffermati con il presidente Gambardella in seguito ai mille casi di “Morti riabilitati” scoperti nella provincia di Salerno.

Continuano a saltare fuori dai controlli sulle prestazioni di riabilitazione domiciliare pagate negli anni scorsi dall’Asl Salerno. Al momento sembrano mille i cittadini defunti che miracolosamente firmavano per attestare di essere stati riabilitati dopo la propria morte. Vero è che il comportamento illegale di qualche sparuto centro, non può danneggiare la credibilità di un comparto così importante nella nostra ASL. “Sono esterrefatto come riabilitatore, ma ancor più come rappresentante di un comparto riabilitativo di eccellenza che ho visto crescere nei decenni in credibilità e professionalità. Rimango basito difronte a numeri cosi eclatanti ma verosimilmente si riferiscono a controlli effettuati nell’ultimo decennio. Nel rispetto delle indagini in corso e avendo piena fiducia negli inquirenti e nella documentazione trasmessa dall’Asl Salerno, un numero così importante di casi trova spiegazione solo su controlli di milioni di prestazioni effettuati nell’ultimo decennio. Diversamente un numero così alto di casi presuppone un comportamento reiteratamente illegale difficile da comprendere in realtà aziendali come le nostre, integre, solide ed organizzate. Del resto, abbiamo purtroppo liste di attesa infinite, che senso avrebbe commettere dei reati cosi gravi? Ci viene da pensare che numeri così alti fuoriescono dalle indagini degli ultimi dieci anni sulle prestazioni erogate da questo comparto.

Sicuramente su dieci milioni di prestazioni controllate dall’Asl a seguite di questa​ indagine, potremo trovare qualche prestazione erroneamente contabilizzata da impiegati amministrativi distratti. Altra cosa è portare in contabilità per mesi prestazioni effettuate su pazienti deceduti. E su questo punto nessuna giustificazione può essere plausibile. Ma facciamo presto a fare chiarezza su questi aspetti e far venire fuori i nomi dei pochissimi Centri eventualmente coinvolti, magari truffati essi stessi da professionisti sanitari infedeli. Vero è che la responsabilità ricade comunque su di noi, ed è giusto che sia così. Ma non gettiamo via l’acqua con tutto il bambino.

Il comparto della riabilitazione salernitana accreditata è sano, e questo lo voglio gridare con la forza ed il vigore di chi, nel proprio piccolo, ha contribuito a costruirlo negli anni. Auspichiamo – prosegue il Presidente AISIC – una veloce chiusura delle indagini perché questo clima di incertezza si ripercuote sulla qualità del nostro operato e sul morale del nostro personale che quotidianamente affronta situazioni di disagio su tutto il territorio della nostra provincia. Riteniamo che non è un nostro precipuo compito quello di preservare da illazioni e da nuvole di pioggia acida il comparto della riabilitazione salernitana. Per lo meno vorremmo non farlo. Il nostro compito è quello di onorare i contratti con la committenza ASL rispettando i requisiti del dettato normativo nazionale e regionale sull’accreditamento istituzionale e di espletare al meglio i contratti terapeutici prescritti e sottoscritti anche dai nostri utenti. Ma, come associazione di categoria pretendiamo, dagli organi deputati, di fare chiarezza e che gli untori, i diffamatori, le mele marce, i biechi truffaldini, se ci sono, vengano velocemente e chiaramente identificati, emarginati e ovviamente conseguentemente puniti. Oltretutto siamo già spossati dalla continua ricerca di personale qualificato che è carente a seguito di una formazione universitaria che non è all’altezza del reale fabbisogno quantitativo della forza lavoro occorrente ai bisogni di riabilitazione dei cittadini campani”.

Sarebbe auspicabile una verifica puntuale di tutte le posizioni degli utenti della provincia di Salerno perché solo così si potrà fare luce su una brutta pagina della sanità salernitana.​

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